11/12/2008

VERTIGO live EUGENE McGUINNESS (UK) + RALFE BAND (UK) + Lilli Burlero

In collaborazione con Ribèss Records, Assalti al Cuore,Stereo:Fonica e (Q)².

Ralfe Band
Dei Ralfe Band si dice: “E’ difficile sapere cosa abbiano ascoltato…” (John Peel, nel 2004, suonando la musica dei Ralfe Band nel suo programma). Ma se proviamo a immaginare le ottime produzioni della Beta Band (soprattutto “The Three Ep’s”), dei Kinks, di Will Oldham e di Yann Tiersen, l’immagine comincerà ad essere più precisa. “Sono ispirato veramente da moltissime cose” spiega Oly Ralfe, “Dylan, Tom Waits, il primo Beck, la musica folk dell’est Europa, la musica da film, Captain Beefheart, Eric Satie, la pittura…”. Una spiegazione così ampia descrive però solo parzialmente l’incredibile suono del gruppo: un intrigante groviglio di musica che parte dal folk ma che poi assorbe influenze dalla musica dell’est europeo, ma anche da quella americana, pur mantenendo un carattere tipicamente inglese. L’album di debutto, “Swords” (sull’etichetta Talitres), trasporta l’ascoltatore in un viaggio attraverso umori cangianti, brani strumentali e canzoni; regala favole su terre curiose, personaggi vividi e strane situazioni. Il loro secondo album “Strange Souls In Strange Places” (Talitres, 2008) fornisce gran parte dei temi del disco, con la natura, in una miriade di forme, a giocare un ruolo chiave. Gli strumentali, fondamentali nelle esibizioni live del gruppo, riguardano anch’essi il creare un’atmosfera, quella in cui è facile perdersi mentre la musica costruisce un crescendo da capogiro. Dalla melodia di valzer di “Women of Japan”, attraverso i beat trascinanti di “Broken Teet Song” fino alle strane e libere associazioni di “Bruno Mindhorn”.Ii Ralfe Band utilizzano chitarre, piano, fisarmonica, viola, mandolino, percussioni e qualunque cosa capiti loro in mano. E’ sempre Oly a dirigere il video del singolo “Fifteen hundred years” (un film in bianco e nero che ritrae i tre membri del gruppo) e a fornire tutte le illustrazioni per la copertina; visualizzare la musica è infatti un altro punto cruciale nella proposta della band. E allora siate pronti a godere della pittoresca follia dei Ralfe Band, che vi trasporteranno in una nuova ed inedita dimensione musicale.

Eugene McGuinness
Eugene McGuinness ha debuttato con il suo mini album “The Early Learnings Of Eugene McGuinness” nel 2007 per poi passare ad un album completo nell’ottobre 2008 pubblicando un disco omonimo (disco del mese su Blow Up di ottobre 2008) per la celebre label inglese Domino (la stessa di Arctic Monkeys, The Last Shadow Puppets, Tricky e Franz Ferdinand solo per citarne alcuni). Eugene è nato a Londra, è cresciuto in Essex e ha studiato a Liverpool; nella sua musica dice si sentono ispirazioni di tutti e tre i posti. McGuinness tiene in modo particolare a questo aspetto della provenienza: ritiene riduttivo guardare la città di nascita di una persona perché spesso a queste si accomuna uno stile, una caratteristica precisa che non sempre rientrano invece nelle qualità reali del soggetto. Nel caso specifico le influenze musicali territoriali diverse si percepiscono all’interno dell’album tra una canzone e un’altra. Nei suoi 35 minuti, Eugene tocca di tutto: dal post punk di “Fonz” al beat pop di “Rings Around Rosa” alla splendida ballata vecchio stile anni ‘30 “Those old Black and White Movies”. Eugene ha provato a unire diversi suoni e stili sul suo album. Ci sono canzoni dell’album che suonano abbastanza malinconiche come la succitata “Those old Black and White Movies”, “Knock Down Giger” e “God in Space” ma altre sono davvero esplosive. Pertanto “Eugene McGuinness” può essere rappresentato da una personalità gioiosa e un’altra imprevedibile. “In questo album dice McGuinness molte storie raccontate nelle sue canzoni sono completamente inventate; ci sono solo pochi riferimenti alla sua esperienza di vita personale perché trova più divertente e creativo costruire storie in cui il corpo si trova nel mondo reale ma è guidato da un pensiero che si trova altrove. Ci sono solo alcune piccole strizzate d’occhio e frasi che sono disegnate dalla vita reale ma la maggior parte sono scenari immaginati”. Se c’è una canzone che meglio riassume il dualismo dell’album, di certo è l’eccentrica e particolare “Disneyfied”. In definitiva Eugene arriva a fondere nelle sue canzoni l’attualità dei Maximo Park e il passato dei Kinsks e, perché no, addirittura Elvis. L’album è stato anticipato dal singolo “Moscow State Circus” (bellissimo) il cui video vede protagonisti Eugene e la sua band mentre suonano vestiti da schermidori, ed intorno a loro si alternano divertenti balletti e combattimenti di scherma.

Gruppo di supporto della serata i romagnoli Lilli Burlero (Ribèss Record, alt. folk/pop)

www.myspace.com/eugenemcguinness85
www.myspace.com/ralfeband
http://www.myspace.com/lilliburlero

Dalle ore 20:00 puoi cenare a Velvet Vertigo!
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